Mi sono spesso trovata di fronte a studenti che affermavano di non avere mai capito nulla di matematica, o di aver smesso di capire ad un certo punto del loro percorso di studi, o ancora a studenti che ritenevano di non poter imparare la matematica perché pensavano di non esserci portati o di non essere abbastanza intelligenti.
Lo scopo di questo articolo è convincere tutti coloro che sostengono che per imparare la matematica bisogna esserci portati che si stanno sbagliando.
Al di là delle attitudini individuali, che magari non faranno eccellere in matematica chi eccelle in italiano, tutti possono raggiungere buoni risultati in questa disciplina.
A differenza di altre materie, che possono essere studiate senza avere particolari conoscenze pregresse, se non una generica abilità di comprensione e analisi di un testo scritto, la matematica è una di quelle discipline che vengono definite piramidali.
Una piramide è formata da tanti blocchi, messi uno sopra l’altro. La base sostiene le pietre superiori, che a loro volta sostengono quelle che stanno sopra di esse e così via, fino ad arrivare alla punta.
Nessuno potrebbe mai pensare di costruire una piramide saltando uno strato e lasciando un vuoto di qualche metro. Su cosa si poggerebbero le pietre? Come potrebbe l’aria sostenere il loro peso?
La matematica è come una piramide: per poter posare una strato di pietre bisogna che quello inferiore sia solido. Se qualcuno vi dice che siete negati per la matematica, sfidatelo a posare un pietra su uno strato di aria!
La matematica, insieme all’inglese e al latino, è una delle materie che più spesso causano una bocciatura.
E di solito chi viene bocciato ha alle spalle una storia scolastica difficile, fatta di sospensioni di giudizio, debiti non recuperati, promozioni nonostante alcune lacune nel programma di matematica, che difficilmente potranno essere colmate negli anni successivi. E alla fine ci si ritrova con una bocciatura, magari al termine di un anno in cui ci si è impegnati.
E il dramma è che non di rado una bocciatura in matematica non è causata dalla mancanza di studio durante quell’anno, ma dalle lacune che ci si è trascinati dagli anni precedenti.
E’ sufficiente che lo studio della matematica sia stato trascurato un anno, per rendere difficile, se non impossibile, capire gli argomenti degli anni successivi.
Che fare allora quando ci si rende conto di avere un grosso problema con la matematica?
Per prima cosa, è necessario analizzare con onestà intellettuale la propria situazione. Se è marzo e non avete ancora avuto una sufficienza, probabilmente siete spacciati. Ma non disperate: prendere coscienza del problema è il primo passo per risolverlo.
Quindi bisogna rendersi conto che non sempre perdere l’anno è una tragedia. La boccatura può essere un occasione per recuperare tutte le vecchie lacune e ripartire da zero, cosa che non potrebbe essere fatta con la fretta di mettere delle pezze per l’esame di riparazione di settembre.
Rivolgetevi ad un insegnante privato per studiare in estate recuperando tutte le vecchie lacune. Non vergognatevi di ripartire dalle 4 operazioni: è meglio sopportare trenta secondi di imbarazzo confessando di non avere mai capito le frazioni, piuttosto che far fatica in matematica fino al diploma.
Non abbiate fretta di recuperare le equazioni di secondo grado se non sapete invertire una formula: solo dopo aver raggiunto quello che viene chiamato “Livello Zero”, il livello di partenza, è possibile affrontare con serenità gli ultimi argomenti.
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